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Analisi Settore: Telecomunicazioni

Andamento positivo per i principali operatori di telecomunicazioni negli ultimi 12 mesi anche se con guadagni inferiori a quelli medi del mercato. Le performance dei titoli azionari vedono la francese Orange e l’italiana Telecom Italia nella fascia bassa (rispettivamente a +6,9% e +7,3%) mentre spiccano i risultati di Telefonica a +17,8% e Deutsche Telekom a + 20,4%, nello stesso periodo l’indice Euro Stoxx 50 ha messo a segno un incremento del 25,9% (si veda in proposito il grafico 1).

Grafico 1: andamento comparato operatori di telecomunicazione ex monopolisti a confronto con l’indice Euro Stoxx 50 (realizzato con funzione Storico e Backtesting di Step 3.0)

 

Per i grandi gruppi ex monopolisti il 2016 ha rappresentato un anno di svolta: dopo anni di erosione dei margini lordi, dovuta alla concorrenza dei nuovi operatori, si è infatti assistito ad una inversione di tendenza con una generale ripresa della marginalità (si veda in proposito la tabella 2 in cui è mostrata l’evoluzione dell’Ebitda margin).

 

Anno di bilancio

2011

2012

2013

2014

2015

2016

Deutsche Telekom

34,136

31,197

26,332

28,442

26,562

30,842

Orange

33,414

28,714

29,855

28,171

28,027

28,674

Telecom Italia

40,475

39,076

40,201

39,984

35,011

41,384

Telefonica

31,119

32,825

32,469

29,788

23,265

28,101

 

Tabella 1: evoluzione Ebitda margin nel periodo 2011-16 (realizzato con funzione Analisi storiche di Step 3.0)

 

La ripresa dei margini ha interessato tutte le società con progressi che vanno dai +0,6 punti di Orange ai +6,4 di Telecom Italia, la società italiana è anche l’unica a mostrare un incremento della marginalità nel lungo periodo con un miglioramento di quasi un punto nel periodo 2011-16 a fronte di una flessione per tutte le altre società. Il mercato sembra aver tenuto conto anche di altri fattori visto che non si evidenzia una chiara correlazione tra l’incremento dei margini nell’ultimo anno e la performance borsistica.

Passando all’analisi dei multipli di mercato (tabella 2) è possibile apprezzare come Telecom Italia presenti i multipli più convenienti, risultando quella col prezzo più basso sia in rapporto all’utile netto che al patrimonio netto (unico caso di valore inferiore all’unità) che ai ricavi, ma allo stesso tempo offra il più basso rendimento da dividendi (in tabella si fa riferimento alle sole azioni ordinarie ma le risparmio offrono un rendimento del 4% circa). Deutsche Telekom è la società più cara sia sulla base del P/U che del P/Sales mentre Telefonica risulta quella più cara sulla base del Price/Book Value. La società più generosa coi propri azionisti risulta invece essere Telefonica che offre un dividendo superiore al 5,5%.

 

Società

P/U

P/Book Value

P/Sales

Yield %

Deutsche Telekom

29,36

2,68

1,07

3,57

Orange

13,46

1,29

0,97

4,04

Telecom Italia

9,32

0,79

0,87

0

Telefonica

20,73

2,71

0,91

5,54

 

Tabella 2: multipli di mercato (realizzato con funzione Analisi comparative di Step 3.0)

 

Dal punto di vista delle raccomandazioni degli analisti (tabella 3) è possibile apprezzare come tutte le società presentino margini di apprezzamento che vanno dal 7,7% di Deutsche Telekom al 43,9% di Telecom Italia; a metà strada si trovano Telefonica (+9,9%) e Orange (+21,8%). Tutte le società vedono una prevalenza di indicazioni positive (Buy o Outperform) mentre solo Orange non ha indicazioni negative (Underperform o Sell).

 

Società

Buy

Outperform

Hold

Underperform

Sell

Target Medio

Prezzo

Diff. %

Deutsche Telekom

25

13

26

2

0

18,09

16,8

7,68%

Orange

14

9

2

0

0

18,1

14,86

21,83%

Telecom Italia

29

24

6

0

1

1,19

0,83

43,90%

Telefonica

10

3

14

3

0

10,71

9,75

9,88%

 

Tabella 3: indicazioni e target analisti (realizzato con funzione Raccomandazioni analisti di Step 3.0)

 

Conclusioni: dalla lettura congiunta dei dati emerge piuttosto chiaramente come Telecom Italia sembri preferibile alle altre società, da un lato per i miglioramenti gestionali che ha saputo realizzare nell’ultimo periodo, dall’altro per i multipli contenuti che non sembrano ancora incorporare questa svolta; tutto ciò è ben sintetizzato dalle raccomandazioni degli analisti che mediamente vedono un upside superiore al 40%. Come seconda scelta Orange presenta un buon mix di multipli, rendimento da dividendi e potenziale di rivalutazione ma è la società con i progressi più deludenti sul fronte del miglioramento della marginalità.