Circa un anno fa ci siamo occupati degli effetti derivanti dell'introduzione dei nuovi principi contabili internazionali sui bilanci delle aziende e degli impatti sulla valutazione delle stesse secondo l'analisi fondamentale. L'articolo era focalizzato su alcuni aspetti tecnici (fair value dei beni iscritti nell'attivo, ammortamento del goodwill, trattamento dei beni in leasing, contabilizzazione delle stock options e degli strumenti derivati) comuni a tutte le tipologie di aziende.
Questi cambiamenti hanno come effetto una diversa metodologia di calcolo dei valori di alcune voci del bilancio (indebitamento, ammortamenti, costo del personale ecc.) ma non comportano, nel caso di società industriali, di servizi e bancarie, la modifica delle voci o della struttura di presentazione del bilancio (se non per alcuni aspetti marginali dovuti, ad esempio, alla riconduzione dell'utile operativo e dell'utile netto a valori prima dei cosiddetti "special items"). Nel caso specifico delle assicurazioni però l'introduzione dei nuovi principi contabili (ed, in particolare, dei nuovi standard di reporting contabile o IFRS) prevede la redazione di prospetti di bilancio completamente rivoluzionati rispetto ai tradizionali schemi che sono stati adottati fino all'esercizio 2004.
Gli effetti sono particolarmente evidenti a livello di conto economico che si presenta radicalmente diverso rispetto al precedente; le principali innovazioni nel prospetto che descrive la formazione dell'utile possono essere riassunte in:
- distinzione tra premi (vita) e contratti finanziari: l'IFRS 4 definisce i contratti assicurativi (inclusi i contratti di riassicurazione) come i contratti che presentano un significativo rischio di natura assicurativa a carico dell'assicuratore; i contratti che non presentano questo rischio, vengono considerati come attività/passività finanziarie e valutati, secondo lo IAS 39, con il metodo del valore equo (fair-value). Ciò porta a distinguere, all'interno del Conto Economico, i premi tradizionali dai ricavi (commissioni) derivanti dalla vendita di prodotti finanziari (es. polizze unit linked); questa distinzione è importante in quanto negli ultimi anni l'attività delle compagnie assicurative si è sempre più sovrapposta a quella delle banche nella gestione del risparmio, con un'offerta di prodotti più simili a obbligazioni o fondi comuni che a veri e propri contratti di assicurazione. La trasformazione di parte dei contratti assicurativi in contratti finanziari comporta da un lato una diminuzione del valore dei premi tradizionalmente dichiarati e dall'altro la creazione di una voce di importo nettamente inferiore (dal momento che non viene più contabilizzato tutto l'importo del contratto ma solo la commissione trattenuta dalla compagnia), per questo motivo il totale dei ricavi (premi danni e vita + commissioni) non è più direttamente confrontabile con quello calcolato secondo i vecchi principi contabili. L'esplicitazione della voce commissioni permetterà di stabilire l'incidenza dei ricavi da "prodotti innovativi", elementi che prima erano sostanzialmente nascosti all'interno del ramo vita o in generiche voci di "altri ricavi", ma i confronti tra aziende saranno in parte ostacolati dai diversi criteri seguiti da società a società (in particolare un recente studio dell'ANIA sottolinea una sostanziale non uniformità nell'applicazione di questo principio) per questo gli unici confronti veramente significativi saranno quelli temporali (una volta riformulati i vecchi bilanci secondo i nuovi principi) tra i bilanci di una stessa azienda;
- eliminazione del risultato dei conti tecnici: i nuovi schemi di bilancio prevedono un solo risultato intermedio prima dell'utile netto, l'utile di esercizio prima delle imposte. Il risultato dei conti tecnici (differenza tra i premi e gli oneri della gestione assicurativa, comprese le spese amministrative e di gestione ed una delle voci più significative al fine della determinaz i one dell'efficacia/efficienza della gestione assicurativa in senso stretto) non sarà più indicato nei prospetti di bilancio delle compagnie. Anche cercando di ricostruire il risultato dei conti tecnici sottraendo all'utile ante imposte gli utili da investimenti non si otterranno i risultati precedenti dal momento che nel conto tecnico dei rami vita venivano trasferite quote consistenti di questi utili. L'eliminazione di risultato dei conti tecnici renderà poi di più difficile derivazione gli indici che venivano calcolati a partire da esso come il combined ratio;
- unificazione dei proventi da investimenti finanziari e immobiliari: gli utili da investimenti che in precedenza venivano in parte decurtati per trasferimenti al conto dei rami vita sono ora unificati in un gruppo specifico di voci distinguendone la loro natura (interessi attivi, utili realizzati ecc.) ciò rende più semplice stabilire, per mezzo del raffronto con la voce investimenti presente nell'attivo del bilancio, la redditività degli stessi che sarà così paragonabile ai tassi di mercato, cosa prima non possibile. In questo caso i confronti tra società dovrebbero essere più agevoli in quanto non si rilevano differenze nelle politiche di bilancio; le eventuali differenze saranno quindi addebitabili alla diversa efficienza/efficacia nella gestione degli asset o nel diverso mix di investimenti;
Un ultimo aspetto innovativo rispetto al passato è relativo al consolidamento per segmento delle varie linee di business: di fatto accanto al conto economico e stato patrimoniale a livello di impresa saranno anche redatti stati patrimoniali e conti economici anche per i rami danni, vita e servizi finanziari*. Sarà così possibile valutare le tre differenti gestioni come aziende separate (con tanto di indicatori di redditività) e si recupereranno le informazioni relative all'efficacia della gestione danni e vita perse con l'eliminazione del risultato dei conti tecnici (che, si ricorda, era rilevato per entrambe i rami).
Per concludere sembra che le innovazioni introdotte tengano in adeguato conto della trasformazione intervenuta in questi anni nel settore assicurativo e la disponibilità di un elevato livello di dettaglio nella composizione del risultato finale (consolidamento per segmento) offra, a chi si arma della necessaria pazienza, i mezzi per analizzare le compagnie in modo approfondito.
C.G.
* Oltre ad un quarto conto pro forma per la riconciliazione della sommatoria dei primi tre con il bilancio aziendale