Le migliorate condizioni operative, con prezzi degli idrocarburi più elevati rispetto allo stesso periodo del 2016, consentono ad Eni di chiudere i conti al 30-09 con un netto miglioramento dei risultati ed un ritorno all'utile. Nel dettaglio i ricavi crescono del 23,6% a 49,4 miliardi di Euro mentre l'utile operativo passa da 517 a 3672 milioni (3800 nella versione adjusted); il risultato netto di competenza passa invece da -1391 a 1327 milioni. L'indebitamento finanziario netto è risultato in crescita a 14,96 miliardi di Euro dai 14,78 miliardi di fine 2016. Positivi anche i dati del terzo trimestre con i ricavi a 15,68 miliardi (+18,9%), l'utile operativo a 947 milioni (+267,1%) e l'utile netto a 344 milioni (dal rosso di 562 milioni del 2016). Nei primi nove mesi dell'anno la produzione di idrocarburi della società è stata di 1,79 milioni di barili equivalenti al giorno (+4% sull'anno precedente) in presenza di prezzi medi del greggio in crescita del 24%.
Sulla base di quanto comunicato abbiamo ridotto di mezzo punto il tasso di crescita dei ricavi atteso nel 2017 e di un punto nel 2018 e abbassato di mezzo punto la stima dell'EBITDA margin (-1 punto nel lungo periodo). Per l'anno in corso prevediamo ricavi a 66 miliardi di Euro, un Mol di 14,2 miliardi ed un risultato operativo a 6 miliardi; l'utile dovrebbe raggiungere quota 2,1 miliardi (valore che dovrebbe salire a 2,8 miliardi nel 2018).