Eni mette a segno un netto miglioramento dell'utile nel terzo trimestre e riporta in positivo il confronto sui nove mesi nonostante ricavi ancora in flessione. I ricavi del periodo gennaio-settembre ammontano a 61,5 miliardi di Euro (-6%) mentre l'utile operativo passa da 5611 a 4834 milioni (9358 milioni nella versione adjusted con un -19% sullo stesso periodo dell'anno precedente); il risultato netto adjusted passa da 4429 a 3943 milioni (2518 milioni il risultato netto di competenza dai 2394 milioni dello stesso periodo del 2024). Nel terzo trimestre i ricavi sono stati pari a 20,2 miliardi (-2% sullo stesso periodo del 2024), il risultato operativo è passato da 1360 a 1344 milioni e l'utile netto è stato di 803 milioni (dai 522 milioni del terzo trimestre 2024). Dal punto di vista patrimoniale, l'indebitamento finanziario netto è sceso a 15449 milioni di euro dai 18628 milioni di fine 2024.
Nei primi nove mesi dell'anno la produzione di idrocarburi della società è stata di 1,69 milioni di barili equivalenti al giorno (-1% sull'anno precedente) mentre i prezzi medi del greggio sono risultati in calo del 14% (-14% anche nel terzo trimestre).
Per l'intero esercizio la società ha aumentato la stima del flusso di cassa operativo atteso da 11,5 a 12 miliardi di Euro.
Sulla base di questi dati abbiamo alzato al -5% il tasso di crescita dei ricavi atteso nel 2025 e rivisto al rialzo di un punto la stima dell'EBITDA margin nel biennio 2025-26 (+0,5 punti nel lungo periodo). Per il 2025 prevediamo ricavi a 86,6 miliardi di Euro, un Mol di 16,6 miliardi ed un risultato operativo di 6,1 miliardi; l'utile dovrebbe toccare quota 3,9 miliardi (4,5 miliardi nel 2026).