Eni risente della riduzione del prezzo degli idrocarburi e chiude il 2019 con ricavi e margini in calo ma il management resta ottimista nel medio periodo. Nel dettaglio i ricavi dell'esercizio passano da 76,9 a 71 miliardi (-7,7%), il margine operativo lordo diminuisce del 5,1% a 17 miliardi, il risultato operativo cede il 35,6% a 6,43 miliardi ed il risultato netto passa da 4126 a 148 milioni (2876 milioni l'utile netto adjusted con un -37% sull'anno precedente). Dal punto di vista patrimoniale si registra un indebitamento finanziario netto in crescita a 17,1 miliardi (11,5 miliardi al netto dell'applicazione dell'IFRS 16) dagli 8,3 miliardi di fine 2018.
La società ha presentato il piano industriale 2020-23 che prevede una crescita media della produzione di idrocarburi del 3,5%, investimenti per 32 miliardi di Euro, una free cash flow cumulato di 23 miliardi di Euro ed una maggiore remunerazione degli azionisti attuata sia con un aumento dei dividendi (0,89 euro il dividendo nel 2020) che con un buyback azionario per circa 400 milioni.
Sulla base di quanto comunicato abbiamo modificato la nostra valutazione su Eni riducendo il tasso di crescita dei ricavi atteso nel 2020 e alzando l'Ebitda margin di lungo periodo al 24,9%. Per l'esercizio in corso prevediamo ricavi a 73,5 miliardi di Euro, un risultato operativo di 8,1 miliardi ed un utile di esercizio di 3,27 miliardi (in ulteriore miglioramento a 3,78 miliardi nel 2021).