La progressiva diminuzione dei prezzi delle materie prime energetiche impatta sui conti di Eni che resta però ottimista sul raggiungimento degli obiettivi 2023. Nel dettaglio i ricavi della gestione caratteristica sono passati da 63,69 a 46,78 miliardi di Euro (-27%) mentre l'utile operativo è passato da 11322 a 4275 milioni (da 11032 a 8022 il dato adjusted); anche l'utile netto di competenza ha registrato una forte contrazione passando da 7398 a 2682 milioni (di cui 294 di competenza del secondo trimestre). In aumento infine l'indebitamento finanziario netto a quota 12,94 miliardi dai 12 miliardi di fine 2022.
Nel semestre la società ha aumentato la produzione a 1,63 milioni di barili equivalenti (+1%) in presenza di prezzi medi del Brent in calo del 26% e del gas del 52%. Per l'intero esercizio Eni si attende una produzione giornaliera di 1,63-1,67 milioni di barili equivalenti ed un cash flow da 15,5 a 16 miliardi di Euro.
Sulla base dei dati comunicati abbiamo rivisto la nostra previsione su Eni alzando di 0,2 punti la stima relativa all'EBITDA margin nel triennio 2023-25 (invariata nel lungo periodo). Per l'anno in corso prevediamo ricavi a 108,1 miliardi di Euro, un Mol a 22,9 miliardi ed un risultato operativo a 13,9 miliardi; il risultato netto dovrebbe raggiungere quota 7miliardi (5,97 miliardi nel 2024).