Nonostante la ripresa dei prezzi delle materie prime energetiche in corso da alcuni mesi Eni chiude il semestre con risultati finanziari in calo principalmente a causa dei minori prezzi medi di realizzo sul gas naturale. Nel dettaglio i ricavi della gestione caratteristica sono passati da 47,19 a 46,23 miliardi di Euro (-2%) mentre l'utile operativo è passato da 4275 a 4251 milioni (da 10101 a 8223 il dato adjusted); anche l'utile netto di competenza ha registrato una forte contrazione passando da 2682 a 1872 milioni (ma migliora da 294 a 661 milioni nel secondo trimestre). In aumento infine l'indebitamento finanziario netto a quota 17,45 miliardi dai 14,9 miliardi di fine 2023.
Nel semestre la società ha aumentato la produzione a 1,73 milioni di barili equivalenti (+5%) in presenza di prezzi medi del Brent in aumento del 5% mentre quelli del gas sono scesi del 5%. Per l'intero esercizio Eni si attende una produzione giornaliera di 1,69-1,71 milioni di barili equivalenti ed un Ebit adjusted a circa 15 miliardi di Euro.
Sulla base dei dati comunicati abbiamo rivisto la nostra previsione su Eni alzando il tasso di crescita dei ricavi e riducendo al 20,5% la stima relativa all'EBITDA margin di lungo periodo. Per l'anno in corso prevediamo ricavi a 95,3 miliardi di Euro, un Mol a 19,6 miliardi ed un risultato operativo a 10,2 miliardi; il risultato netto dovrebbe raggiungere quota 5,4 miliardi (sostanzialmente confermato a 5,2 miliardi nel 2025).