L'impennata dei prezzi degli idrocarburi consente ad Eni archiviare un semestre record con una conferma dei risultati nel secondo trimestre. Nel dettaglio i ricavi della gestione caratteristica sono passati da 30,79 a 63,69 miliardi di Euro (+107%) mentre l'utile operativo è passato da 3857 a 11322 milioni; anche l'utile netto di competenza ha registrato un forte balzo passando da 1103 milioni a 7398 milioni (di cui 3815 di competenza del secondo trimestre). In calo infine l'indebitamento finanziario netto a quota 7,87 miliardi dai 10,04 miliardi di fine 2021.
Nel semestre la società ha ridotto la produzione a 1,62 milioni di barili equivalenti (-2%) in presenza di prezzi medi del Brent in aumento del 66% e del gas del 349%. Per l'intero esercizio Eni si attende una produzione giornaliera di 1,67 milioni di barili equivalenti ed un cash flow operativo rivisto al rialzo da 16 a 20 miliardi di Euro ad un prezzo di riferimento del Brent di 105 Usd al barile.
Sulla base dei dati comunicati abbiamo rivisto la nostra previsione su Eni alzando di dieci punti la crescita attesa dei ricavi nel 2022 e abbassando di 1,5 punti la stima relativa all'EBITDA margin (invariata nel lungo periodo). Per l'anno in corso prevediamo ricavi a 108,5 miliardi di Euro, un Mol a 28,5 miliardi ed un risultato operativo a 20,5 miliardi; il risultato netto dovrebbe raggiungere quota 12,15 miliardi (8,27 miliardi nel 2023).