Il contributo pubblico di 3,5 miliardi per l'acquisizione dei rami di attività di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca consente a Intesa Sanpaolo di chiudere i primi 9 mesi dell'anno con un utile più che raddoppiato sullo stesso periodo del 2016 mentre proventi operativi e risultato di gestione restano in flessione. Nel dettaglio il margine di interesse al 30-09 ammonta a 5369 milioni (-3,2% sui primi 9 mesi del 2016) mentre i proventi operativi diminuiscono dell'1,2% a 12634 milioni, sostenuti dal buon andamento delle commissioni (+6,4%) ma penalizzati dalla flessione del 15,3% dell'attività di negoziazione. Dopo aver consuntivato oneri operativi per 6336 milioni (sostanzialmente invariati sull'anno precedente), il risultato di gestione scende del 2,4% a 6298 milioni; gli accantonamenti su crediti scendono del 18% a 2078 milioni mentre a livello di utile netto si registra un progresso di 3,6 miliardi a 5,97 miliardi grazie al già citato contributo statale.
A seguito dei dati comunicati abbiamo modificato la nostra valutazione su Intesa Sanpaolo riducendo il tasso di crescita delle commissioni ed i proventi finanziari attesi per il 2017 mentre abbiamo alzato di 0,5 punti il cost income ratio (invariato nel lungo periodo) inoltre abbiamo ridotto l'incidenza di accantonamenti su crediti su tutto il periodo di previsione. Nel dettaglio per il 2017 stimiamo ricavi a 17,3 miliardi di euro, un risultato di gestione di 6,6 miliardi ed un utile netto di 6679 milioni, valore che nel 2018 dovrebbe scendere a 3782 milioni per il venir meno dei proventi straordinari.