Telecom Italia chiude in perdita per il secondo anno a causa delle svalutazioni dell'avviamento ma mostra una buona tenuta a livello di utile normalizzato in leggera flessione sul 2011. Nel dettaglio i ricavi ammontano a 29,5 miliardi di euro, -1,5% dai 30 miliardi del 2011, l'Ebitda si attesta a 11,6 miliardi (-4,3%) mentre l'Ebit torna in positivo a 1926 milioni dai -680 milioni del 2011; il risultato netto è invece negativo per 1627 milioni dopo aver scontato svalutazioni su avviamento per oltre 4 miliardi (il risultato normalizzato passa invece da 2518 milioni del 2011 a 2394 milioni). L'indebitamento finanziario netto rettificato è pari a 28,3 miliardi, in calo di circa 2,1 miliardi nel confronto con il dato di fine 2011.
Per l'esercizio in corso i ricavi sono attesi stabili anno su anno, l'Ebitda dovrebbe ridursi in (riduzione percentuale "low-single digit") mentre la posizione finanziaria netta rettificata è vista in calo a meno di 27 miliardi di euro.
Sulla base di queste informazioni abbiamo modificato la nostra previsione su Telecom Italia riducendo il tasso di crescita atteso per i ricavi nell'esercizio in corso dallo 0,5% a 0% (invariato allo 0,5% nel lungo periodo) e tagliando di un punto l'Ebitda margin nel triennio 2013-15 e di 2,5 punti nel lungo periodo; abbiamo inoltre ridotto il payout coerentemente con le indicazioni del management di un dividendo di 2 centesimi per azione ed alzato il tax rate dal 38% al 40%: per il 2013 stimiamo ricavi a quota 29,8 miliardi un Mol di 11,3 miliardi ed un risultato operativo superiore a 6 miliardi; l'utile dovrebbe superare quota 2,5 miliardi (2,4 miliardi nel 2014).