Unicredit ha chiuso il bilancio al 31-12-2008 con il margine di interesse in crescita del 13,2% a 19,4 miliardi di Euro e il margine di intermediazione in calo del 8,9% a 26,9 miliardi a causa della flessione di commissioni (-15%) e del risultato negativo per quasi due miliardi dell'attività di negoziazione. Dopo aver contabilizzato costi operativi cresciuti del 3,3%, il risultato di gestione scende del 23,8% mentre il risultato lordo scende del 53,6% a causa di maggiori accantonamenti su crediti e rettifiche su avviamento, fa meglio l'utile netto (-38%) grazie al minore tax rate.
I conti 2008 mostrano gli effetti della crisi finanziaria soprattutto a livello delle attività di investment banking (in perdita) e sui ricavi da commissioni mentre è proseguita la crescita dei ricavi dall'attività bancaria tradizionale; per il prossimo esercizio ipotizziamo una parziale inversione del processo con una lieve contrazione delle attività (-2%, in crescita dal 2010) che, associata ad una riduzione dei tassi attivi e passivi, porterà ad una riduzione contenuta del margine di interesse. Gli altri ricavi dovrebbero risalire grazie a minori perdite sull'attività di negoziazione mentre il risultato lordo dovrebbe risentire dei maggiori accantonamenti su crediti e quello netto del maggiore tax rate. L'utile è visto in diminuzione a circa 2,5 miliardi di Euro nell'anno in corso ed in ripresa a 3,5 miliardi nel 2010.