Il bilancio 2011 di Unicredit mostra un margine di intermediazione in calo del 3,4% a 25,2 miliardi di Euro su cui hanno inciso in egual misura i minori interessi netti (in calo di 287 milioni), la flessione delle commissioni e dei proventi finanziari (-292 milioni rispetto all'anno precedente) e gli altri proventi (-268 milioni sul 2010). I costi operativi sono aumentati complessivamente dello 0,9% ed hanno portato il risultato di gestione in calo del 9,4% a 9,74 miliardi; situazione migliore a livello di risultato netto di gestione (-3,7% a 3715 milioni) grazie ai minori accantonamenti su crediti ma valori in forte flessione per il risultato dell'operatività corrente (-70,4% a 644 milioni) a causa di perdite su investimenti per oltre 600 milioni ed una maggiore incidenza delle imposte. Il risultato netto chiude infine con un rosso di 9,2 miliardi a causa di rettifiche su avviamento ed altre immobilizzazioni immateriali per oltre 9,5 miliardi.
Sulla base di questi dati abbiamo rivisto la previsione su Unicredit riducendo il tasso di crescita di attività e commissioni e altri proventi per il 2012 ed aumentando l'incidenza degli accantonamenti su crediti; per l'esercizio in corso ci attendiamo un margine di interesse in lieve flessione a 15,8 miliardi ed un margine di intermediazione in crescita a 25,8 miliardi; i minori accantonamenti su crediti e per rettifiche straordinarie dovrebbero consentire l'utile a tornare positivo a 1940 milioni (3 miliardi nel 2013).