La svalutazione per 0,85 miliardi della controllata turca Yapi incide sui conti del terzo trimestre di Unicredit che chiude anche i nove mesi con un utile in calo sull'anno precedente. Nel dettaglio il margine di interesse cresce dell'1,2% a 8079 milioni di Euro mentre il totale ricavi passa da 15036 a 14868 milioni (-1,1%) sostenuto dalla crescita delle commissioni (+1,7%) ma penalizzato dal risultato dell'attività di negoziazione (-24,3%). Dopo aver consuntivato costi operativi in calo del 6,6% sullo stesso periodo del 2017, il risultato di gestione lordo cresce del 6,1% a 6887 milioni di Euro; il calo degli accantonamenti su crediti (-19,4% a 1697 milioni) consente al risultato netto di gestione di chiudere in crescita del 18,3% a 5191 milioni mentre il risultato netto passa da 4672 a 2165 milioni (-53,7%) per i già citati accantonamenti straordinari.
Sulla base di queste informazioni abbiamo modificato la nostra valutazione su Unicredit aumentando il margine di interesse atteso e il tasso di crescita delle commissioni e riducendo i proventi finanziari, inoltre abbiamo alzato di due punti il cost income ratio su tutto il periodo di previsione. Per il 2018 stimiamo ricavi a 19,5 miliardi di euro, un risultato di gestione di 6,33 miliardi ed un risultato netto (gruppo e terzi) a 2,9 miliardi, valore che nel 2019 salire a 4 miliardi.