Unicredit ha presentato agli analisti il piano strategico per il periodo 2016-2019 che prevede:
- un consistente rafforzamento patrimoniale: sia a seguito della cessione di Bank Pekao e Pioneer che di un aumento di capitale da realizzarsi nel primo trimestre 2017;
- attività di de-risking: comprensive di svalutazioni straordinarie su crediti e cessioni di sofferenze per circa 17,7 miliardi;
- misure per il miglioramento dell'efficienza e la riduzione dei costi: con un rapporto costi ricavi inferiore al 52% a partire dal 2019;
- un miglioramento della redditività con un RoTE superiore al 9% a fine piano.
Per quanto riguarda i target finanziari al 2019 il management prevede una crescita media dei ricavi dello 0,6%, costi operativi per 10,6 miliardi, un costo del rischio di 49 punti base ed un utile netto che dovrebbe toccare quota 4,7 miliardi.
Sulla base di queste informazioni abbiamo rivisto la nostra analisi su Unicredit, abbassando la stima del totale attività e commissioni per tenere conto delle cessioni di Pekao e Pioneer e riducendo il cost income ratio nel lungo periodo (mantenendo però prudenzialmente una view più conservativa rispetto a quella del management della società ). Inoltre abbiamo aumentato gli accantonamenti su crediti attesi per l'anno in corso riducendoli nel lungo periodo e simulato che l'aumento di capitale possa avvenire con uno sconto del 20% sulle attuali quotazioni. Per il 2016 ci attendiamo un risultato negativo di oltre 7 miliardi, determinato da accantonamenti e oneri straordinari, dato che dovrebbe tornare positivo a partire dall'anno successivo per raggiungere circa 4150 milioni di Euro nel 2019.