Unicredit chiude i conti dei primi 9 mesi dell'anno con ricavi in diminuzione ed un rosso di 1,6 miliardi dovuto ai maggiori accantonamenti su crediti e oneri straordinari ma migliora nel terzo trimestre. Nel dettaglio nel periodo gennaio-settembre il margine di interesse diminuisce del 4,9% a 7190 milioni di Euro mentre il totale ricavi passa da 13988 a 12902 milioni (-7,8%) penalizzato dal peggioramento del risultato dell'attività di negoziazione (-17,7%) ed, in misura minore, dai minori proventi da commissioni (-4,4%). Dopo aver consuntivato costi operativi in calo dello 0,8% sullo stesso periodo del 2019, il risultato di gestione lordo diminuisce del 15,6% a 5555 milioni di Euro; il forte incremento per gli accantonamenti su crediti (+69,1% a 2938 milioni) porta il risultato netto di gestione da 4846 a 2617 milioni (-46%) mentre il risultato netto passa da 4208 a -1606 milioni aggravato da 1382 milioni di oneri di integrazione e 1495 milioni di perdite su investimenti. Segnali di miglioramento nel terzo trimestre con i ricavi a 4354 milioni (in calo del 7,4% sul 2019 ma in crescita del 4,4% sul trimestre precedente) e l'utile netto a 680 milioni (-42,4% sull'anno e +62,1% sul secondo trimestre 2020).
Sulla base di queste informazioni abbiamo modificato la nostra valutazione su Unicredit riducendo il margine di interesse ed il tasso di crescita delle commissioni e aumentando di due punti il cost income ratio (+1 punto nel lungo periodo). Per il 2020 stimiamo ricavi a 17,87 miliardi di euro, un risultato di gestione di 5,36 miliardi ed un risultato netto (gruppo e terzi) a -1778 milioni, valore che nel 2021 dovrebbe tornare positivo per circa 1,75 miliardi.