Eni beneficia del balzo dei prezzi degli idrocarburi degli ultimi mesi con incrementi a due cifre dei ricavi ed un ritorno in positivo di utile operativo e risultato netto, trend proseguito anche nel terzo trimestre. I ricavi del periodo gennaio-settembre ammontano a 50,7 miliardi di Euro (+53,6%) mentre l'utile operativo passa da -3555 a 6650 milioni (5858 milioni nella versione adjusted con un +415% sullo stesso periodo dell'anno precedente); il risultato netto adjusted passa da -808 a 2630 milioni (2306 milioni il risultato netto di competenza dai -7838 milioni dello stesso periodo del 2020). Nel terzo trimestre i ricavi sono stati di 19,25 miliardi (+83% sullo stesso periodo del 2020), il risultato operativo è passato da 220 a 2793 milioni e l'utile netto è stato di 1203 milioni (dai -503 del terzo trimestre 2020). Dal punto di vista patrimoniale, l'indebitamento finanziario netto è salito a 16622 milioni di euro dai 16586 milioni di fine 2020.
Nei primi nove mesi dell'anno la produzione di idrocarburi della società è stata di 1,66 milioni di barili equivalenti al giorno (-4% sull'anno precedente) mentre i prezzi medi del greggio sono risultati in crescita del 66%.
Sulla base di questi dati abbiamo alzato di 15 punti, al 60% il tasso di crescita dei ricavi atteso nel 2021 e rivesto al rialzo di 0,3 punti la stima dell'EBITDA margin di lungo periodo. Per il 2021 prevediamo ricavi a 46,9 miliardi di Euro, un Mol di 7,3 miliardi ed un risultato operativo in rosso per 4,96 miliardi; l'utile dovrebbe essere negativo per oltre 6700 milioni (+735 milioni nel 2021).