La fase di debolezza dei prezzi del petrolio continua a influenzare negativamente i risultati di Eni che, nonostante i successi nell'esplorazione e l'incremento della produzione, chiude in perdita sia il terzo trimestre che i primi nove mesi dell'anno. Nel dettaglio i ricavi diminuiscono del 22,1% a 64,8 miliardi di Euro mentre l'utile operativo scende del 76,3% a 2,01 miliardi (-66,7% a 3,08 miliardi nella versione adjusted); il risultato netto di competenza passa invece da 3,7 a -0,36 miliardi (+530 milioni l'utile adjusted). Deboli anche i conti del terzo trimestre con i ricavi a -29,3%, il risultato operativo sostanzialmente azzerato a 61 milioni ed una perdita netta di competenza di 952 milioni. L'indebitamento finanziario netto è risultato in crescita a 18414 milioni di Euro dai 13685 milioni di fine 2014. Nei primi nove mesi dell'anno la produzione di idrocarburi della società è stata di 1,7 milioni di barili equivalenti al giorno (+8,7% sul 2014) in presenza di prezzi medi del greggio in euro in calo del 36,8%.
Sulla base di quanto comunicato abbiamo ridotto il tasso di crescita atteso dei ricavi sia nel 2015 che nel 2016 (rispettivamente meno tre punti al -21,5% e meno 5 punti al +6%), allo stesso tempo abbiamo abbassato di mezzo punto la stima dell'EBITDA margin nel 2016 alzandola di mezzo punto a partire dal 2018. Per l'anno in corso prevediamo ricavi a 87,1 miliardi di Euro, un Mol di 14,8 miliardi ed un risultato operativo a 3,3 miliardi; l'utile dovrebbe raggiungere quota 0,76 miliardi (valore che dovrebbe salire a 2,2 miliardi nel 2016).