Eni beneficia del balzo dei prezzi degli idrocarburi degli ultimi mesi con ricavi più che raddoppiati ed un utile quasi quintuplicato sullo stesso periodo del 2021. I ricavi del periodo gennaio-settembre ammontano a 101 miliardi di Euro (+103%) mentre l'utile operativo passa da 6650 a 17933 milioni (16804 milioni nella versione adjusted con un +187% sullo stesso periodo dell'anno precedente); il risultato netto adjusted passa da 2630 a 10808 milioni (13260 milioni il risultato netto di competenza dai 2306 milioni dello stesso periodo del 2021). Nel terzo trimestre i ricavi sono stati pari a 37,3 miliardi (+96% sullo stesso periodo del 2021), il risultato operativo è passato da 2793 a 6611 milioni e l'utile netto è stato di 5862 milioni (dai 1203 del terzo trimestre 2021). Dal punto di vista patrimoniale, l'indebitamento finanziario netto è sceso a 11533 milioni di euro dai 14324 milioni di fine 2021.
Nei primi nove mesi dell'anno la produzione di idrocarburi della società è stata di 1,61 milioni di barili equivalenti al giorno (-3% sull'anno precedente) mentre i prezzi medi del greggio sono risultati in crescita del 56%.
Sulla base di questi dati abbiamo alzato di 11 punti il tasso di crescita dei ricavi atteso nel 2022 e rivisto al ribasso di un punto la stima dell'EBITDA margin di lungo periodo. Per il 2022 prevediamo ricavi a 117 miliardi di Euro, un Mol di 29,6 miliardi ed un risultato operativo di 21,4 miliardi; l'utile dovrebbe toccare quota 12,9 milardi (8,8 miliardi nel 2023).