Intesa Sanpaolo chiude il 2013 con un rosso di oltre 4,5 miliardi dovuto principalmente alle rettifiche dell'avviamento e ai maggiori accantonamenti su crediti ma anche il risultato di gestione mostra un peggioramento sull'anno precedente. Nel dettaglio il margine di interesse è in calo del 13,8% a 8,13 miliardi di Euro mentre la crescita delle commissioni compensa solo in parte la flessione del risultato dell'attività di negoziazione, quasi dimezzato a quota 1,16 miliardi; i proventi operativi diminuiscono così dell'8,9% a 16,3 miliardi. Andamento simile per il risultato della gestione operativa sceso dell'11,4% a 7,94 miliardi dopo aver spesato oneri operativi per 8,35 miliardi (-6,3%) mentre l'utile netto passa da +1,6 miliardi ad un rosso di 4,55 miliardi a causa di maggiori accantonamenti su crediti (+51,3% a 7,13 miliardi) e di rettifiche su avviamento per 5,8 miliardi.
La società ha anche presentato il piano di impresa 2014-2017 che prevede di raggiungere un Roe di almeno il 10% a fine piano e di distribuire dividendi crescenti (4 miliardi nel 2017) grazie ad una riduzione dei costi operativi (cost income ratio) di circa 5 punti ed un abbattimento delle rettifiche su crediti.
Sulla base di queste informazioni abbiamo rivisto la nostra previsione su Intesa SanPaolo aumentando il tasso di crescita delle commissioni al 5% nel biennio 2014-15 e riducendo di un punto il cost income ratio di lungo periodo (al 55%) inoltre abbiamo aumentato il payout atteso (che dovrebbe superare il 60% nel lungo periodo); per l'esercizio in corso ci attendiamo ricavi in crescita a 19,1 miliardi ed un risultato di gestione di 7,5 miliardi, l'utile dovrebbe raggiungere quota 2,1 miliardi (3,1 miliardi nel 2015).