Il bilancio 2013 di Unicredit chiude con una flessione di circa 1 miliardo del margine di intermediazione a poco meno di 24 miliardi di Euro, risultato di minori interessi netti (-887 milioni) e minori proventi da negoziazione titoli (-137 milioni) mentre le commissioni sono in lieve crescita sul 2012 (+0,7%). I costi operativi sono rimasti sostanzialmente invariati sull'anno precedente ed hanno portato il risultato di gestione in calo del 9,9% a 9,17 miliardi. Passa in rosso invece il risultato netto di gestione (-4486 milioni) a causa del forte incremento degli accantonamenti su crediti (+46,8% a 13,7 miliardi) mentre il risultato netto è ulteriormente aggravato da 8 miliardi di rettifiche su avviamento raggiungendo una perdita di quasi 14 miliardi di Euro (dai +865 milioni del 2012).
Gli obiettivi del piano 2013-18 della società prevedono il raggiungimento di una redditività del 13% entro il 2018 grazie ad una crescita media annua dei ricavi del 5%, una riduzione del cost income ratio di 10 punti al 50% ed un utile a fine periodo che dovrebbe raggiungere quota 7,5 miliardi di Euro.
Sulla base di queste informazioni abbiamo rivisto la previsione su Unicredit aumentando il tasso di crescita delle commissioni al 5% medio nel triennio 2014-16 e riducendo di due punti il cost income ratio su tutto il periodo di previsione; per l'esercizio in corso ci attendiamo un margine di intermediazione in calo a 24,65 miliardi, a causa dei minori proventi finanziari, mentre i minori accantonamenti su crediti e avviamento dovrebbero consentire all'utile di esercizio di tornare positivo in prossimità dei 2 miliardi (3,2 miliardi nel 2015).