Intesa Sanpaolo chiude il 2021 con un utile in crescita, grazie al buon andamento dei ricavi, al controllo dei costi e alla flessione degli accantonamenti su crediti Il bilancio chiuso al 31-12, evidenzia un margine di interesse in calo del 4,6% a 7,9 miliardi di Euro mentre le commissioni passano da 8,73 a 9,54 miliardi (+9,3%); i proventi operativi aumentano dell'1,9% a 20,8 miliardi. Scendono invece gli oneri operativi (-1,1% a 10,9 miliardi) con il risultato di gestione che passa da 9,36 a 9,87 miliardi (+5,4%). Le rettifiche su crediti scendono 2,77 miliardi (-38,4%) rafforzando la crescita dell'utile netto a 4185 milioni (+27,7%).
La società ha anche approvato il Business Plan 2022-25 che prevede una crescita media annua del 2,3% dei proventi operativi ed una contemporanea riduzione dei costi dello 0,8% annuo; ciò dovrebbe consentire, unitamente ad una riduzione del 9% annuo delle rettifiche su crediti, all'utile netto di passare dai 4,2 miliardi del 2021 ai 6,5 miliardi del 2025 (con una crescita dell'11,8% medio annuo).
Sulla base di queste informazioni abbiamo rivisto la nostra previsione su Intesa SanPaolo alzando il tasso di crescita delle commissioni nel periodo 2022-25 e riducendo di due punti il cost income ratio di lungo periodo; per l'esercizio in corso ci attendiamo ricavi a 20,8 miliardi ed un risultato di gestione di 10 miliardi, l'utile dovrebbe salire a 5,3 miliardi, continuando su un percorso di crescita che dovrebbe portarlo a circa 6 miliardi nel 2025.