Intesa Sanpaolo chiude il 2020 con un utile in considerevole flessione, risentendo del forte incremento delle rettifiche su crediti innescato dalla crisi economica e beneficiando solo in parte dell'integrazione di Ubi Banca. I conti chiusi al 31-12, che includono il consolidamento di Ubi Banca per sei mesi, evidenziano un margine di interesse in crescita del 10,1% a 7,78 miliardi di Euro mentre le commissioni passano da 7,96 a 8,30 miliardi; i proventi operativi aumentano del 4,7% a 19,02 miliardi (ma sarebbero in calo del 4,2% senza il contributo di Ubi). Gli oneri operativi salgono a 9,97 miliardi (+6%) con il risultato di gestione che passa da 8,76 a 9,05 miliardi (+3,3%). Le rettifiche su crediti raddoppiano 4,2 miliardi causando una diminuzione del 21,6% dell'utile netto a 3277 milioni (in assenza di Ubi l'utile sarebbe stato di 2171 milioni con un -48,1% sul 2019).
Sulla base di queste informazioni abbiamo rivisto la nostra previsione su Intesa SanPaolo includendo il contributo di Ubi Banca ed alzando la crescita media delle attività al 2%; per l'esercizio in corso ci attendiamo ricavi a 20,96 miliardi ed un risultato di gestione di 8,1 miliardi, l'utile dovrebbe salire a 3,6 miliardi, in parte penalizzato dal venir meno dei proventi straordinari.