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Domanda



Il tax rate è definito come imposte/RLI.

Ora nella formula del FCFF compare il termine RO*(1-t), quindi si sta applicando il t, definito con al denominatore RLI, su RO.
Il termine RO*(1-t) mi vien da intenderlo come l'utile al lordo degli oneri finanziari ma al netto delle imposte.
Quanto non mi torna è che si sottintende che gli oneri finanziari siano completamente deducibili.
Non è il caso italiano in cui è presente l'IRAP, per cui non sono deducibili gli oneri finanziari, e l'IRES ha un limite di deducibilità 30% del MOL.
E' giusto il mio ragionamento?

Altra cosa non mi torna la formula della rendita perpetua in condizioni di crescita g: il termine (1+g) al numeratore non mi risulta. Può essere un errore o dimentico qualcosa?

Giulio


Risposta



andiamo con ordine:

- I punto (tax rate): effettivamente è come sostiene Lei, nella versione presentata nel corso, derivata dall'esperienza anglosassone, si considerano gli oneri finanziari pienamente deducibili dalle imposte. Per questo motivo nel caso di valutazione di imprese italiane, potrebbe avere senso limitare il parametro t all'aliquota IRES+IRAP e non al tax rate effettivo (si veda in proposito l'esempio excel allegato nel quale ho confrontato il caso di un'azienda con debito ed oneri finanziari ed una senza: i risultati coincidono solo nel caso di applicazione dell'aliquota teorica);

- II punto (rendita perpetua crescente): il termine (1+g) al numeratore va applicato se si utilizza come base di partenza il flusso del periodo 0, non va applicato se si utilizza quello del periodo 1 (ad es. se ho una rendita che ha appena erogato un flusso di 100 e cresce al tasso del 2% posso alternativamente inserire al numeratore 100 * (1+2%) o 102 che è il valore del prossimo flusso)