Dopo la "rivoluzione di Agosto" che, in seguito alla ristrutturazione avvenuta all'interno del gruppo Telecom Italia, ha modificato radicalmente il profilo di alcuni dei maggiori titoli quotati sul listino, una nuova ventata di novità sta per arrivare sui panieri, questa volta però determinata dalla periodica revisione dei panieri attuata da Borsa Italiana.
Questa revisione comporterà modifiche più rilevanti rispetto alle precedenti, ciò per due ordini di motivi: il primo è che finalmente alcuni titoli a rilevante capitalizzazione, finora esclusi a causa della mancanza dei requisiti di flottante e continuità dei prezzi necessari, possono ora entrare a pieno titolo sul paniere principale (si tratta di Edison e Luxottica), il secondo è relativo al regolamento per l'ammissione al Midex, modificato recentemente per garantire l'ingresso alle holding di partecipazioni (ciò aprirà la strada a Ifil e RCS Mediagroup), inoltre ci sarà il normale avvicendamento tra titoli determinato dall'andamento dei prezzi e degli scambi degli ultimi mesi.
Complessivamente i nuovi ingressi saranno sei: due di questi nel Mib 30 e quattro nel Midex, è quindi opportuno fare la conoscenza con i nuovi entranti visto che dal 22 Settembre anche dal loro andamento dipenderà l'evolversi degli indici.
Cassa di Risparmio di Firenze
E' una banca regionale di dimensioni medio piccole (il totale attivo non supera i 20 miliardi di ?) che ha saputo mantenere una buona crescita degli aggregati patrimoniali anche negli ultimi anni di sostanziale stasi per il sistema bancario nel suo complesso. Quanto al conto economico negli ultimi anni è cresciuto soprattutto il margine di interesse mentre le commissioni e provvigioni sono ferme ai livelli del 1998 con un contributo al margine di intermediazione che si è andato progressivamente riducendo nel tempo; l'incidenza dei costi è piuttosto elevata (cost income ratio superiore al 70%) mentre risultano sotto controllo gli accantonamenti per rischi su crediti. Nel complesso la redditività risulta in linea con il profilo di rischio medio basso della banca con un ROE che negli ultimi anni si è situato tra l'8% e il 10%.
Edison
Si scrive Edison si legge Montedison: la società che si appresta a sbarcare sul Mib 30 ha infatti preso il nome della controllata anche se mantiene in pancia alcuni dei business storici del gruppo chimico, alcuni ceduti altri in procinto di esserlo: lo scopo dichiarato è quello di concentrarsi sull'energia, da qui il richiamo al nome Edison. I problemi principali riguardanti la valutazione di Edison risiedono nell'incidenza dei business non core: ancora troppo elevata, specie in termini di ricavi sul totale del gruppo, e dall'indebitamento (corretto però dall'aumento di capitale da 2 miliardi di ? dello scorso marzo) che ha assorbito negli ultimi 2 anni tutto il risultato operativo. Il ritorno alla normalità dopo esercizi di pesanti perdite dovrebbe essere prossimo anche se andranno valutati correttamente i risultati delle cessioni che finora hanno comportato notevoli minusvalenze.
Ifil
La finanziaria che controlla la Fiat è attiva anche nel settore della distribuzione (Rinascente), turistico (Alpitour, Club Med), e nel settore cartario e dei servizi (Worms & Cie); queste partecipazioni (di cui alcune, tra cui Fiat, non consolidate) le conferiscono le caratteristiche di holding diversificata pura. Anche se il peso di Fiat non è preponderante il titolo si mostra fortemente correlato all'andamento dell'azienda automobilistica in borsa. Nell'esercizio 2002 il risultato operativo è stato controbilanciato dagli oneri finanziari e dalle svalutazioni sulle partecipazioni con un risultato netto negativo.
Luxottica
Pur essendosi quotata solo recentemente sul mercato italiano (ha debuttato nel Dicembre 2000) Luxottica è già da molti anni una realtà a livello internazionale ed è presente al New York Stock Exchange da più di un decennio, periodo nel quale ha saputo dimost rare un eccezionale track r ecord con una crescita continua di fatturato e utili che si sono decuplicati dal 1992 ad oggi. Paradossalmente il debutto sul Mib 30 potrebbe coincidere proprio con il primo anno di fatturato e utili in calo: il deprezzamento del dollaro, unito al mancato rinnovo di alcune licenze (Armani) hanno causato infatti una riduzione del 20% del fatturato (e del 37% degli utili) nel I semestre del 2003. Difficilmente questo gap sarà colmato nella seconda metà dell'anno ma gli indicatori di redditività rimangono di tutto rispetto e la ripresa dei mercati asiatici unita al recente recupero della valuta americana fanno ben sperare per il futuro titoli legati al settore della moda-lusso.
RCS Mediagroup
La ex Hdp si sta progressivamente focalizzando sul business editoriale (RCS) mentre ha deciso di abbandonare i settori del tessile/moda (Fila e, in passato, GFT e Valentino); il processo è ormai concluso e già dal bilancio 2002 le attività diversificate non sono più consolidate. Ciò ha comportato un notevole dimagrimento dei ricavi che si sono ridotti di un terzo ma ha contemporaneamente garantito un miglioramento dei margini, la redditività operativa è però ancora piuttosto bassa (5% il ROI) e, anche se è previsto un ritorno all'utile nell'esercizio in corso, occorrerà fare ancora parecchia strada per eguagliare in risultati economici gli altri gruppi editoriali quotati sul Midex.
Snia
Snia sta attraversando un radicale processo di ristrutturazione volto alla focalizzazione sul business delle tecnologie medicali (che presenta buoni margini) e all'uscita dalla chimica (in perdita). Complessivamente si può dire che il processo sia arrivato a buon punto con il fatturato derivante dalla chimica sceso dal 35% al 21% nel 2002; di meno facile lettura il giudizio sui conti: la società è tornata in utile dopo un 2001 molto pesante ma solo grazie a componenti straordinarie, i margini operativi netti rimangono risicati (meno dell'1% del fatturato e insufficienti a coprire gli oneri finanziari) e il MOL è sceso ai livelli minimi degli ultimi 5 anni. In sintesi sembra che molto debba ancora essere fatto per raggiungere livelli di redditività soddisfacenti.
Per chiudere non si può fare a meno di commentare la decisione della possibilità di ingresso alle holding (società quindi senza attività direttamente operative) nel Midex: se ufficialmente la decisione è stata motivata con argomentazioni tecniche come la fine delle negoziazioni del relativo contratto future è opportuno valutarne anche gli effetti pratici. L'ingresso delle holding, di cui la Borsa Italiana è particolarmente ricca, rischia di snaturare le caratteristiche di listino delle aziende a media capitalizzazione che ha avuto finora il Midex; si fa riferimento soprattutto alla presenza di titoli industriali e assicurativi di medie dimensioni; con questa revisione escono ben sei titoli dal Midex: Acea, Beni Stabili, Milano Assicurazioni, Recordati, Saeco e Unipol. Si assottiglia il numero di aziende assicurative e industriali a favore di una banca, tre finanziarie di partecipazione (c'è anche Pirelli, retrocessa dal Mib 30) ed una sola società industriale (Snia).
In conclusione si può affermare che se la qualità è aumentata nel Mib 30 non altrettanto si può dire per il suo fratello minore....
C.G.