Il modesto utile operativo del terzo trimestre non basta ad Eni a risollevare le sorti dei conti dei primi 9 mesi dell'anno che restano in forte perdita. I ricavi del periodo gennaio-settembre ammontano a 33 miliardi di Euro (-39,5%) mentre l'utile operativo passa da 6610 a -3555 milioni (1410 milioni nella versione adjusted con un -79% sullo stesso periodo dell'anno precedente); il risultato netto adjusted passa da 2330 a -808 milioni (-7838 milioni il risultato netto di competenza dai 2039 milioni dello stesso periodo del 2019). Nel terzo trimestre i ricavi sono stati di 10,52 miliardi (-38% sullo stesso periodo del 2019), il risultato operativo è passato da 1861 a 220 milioni e l'utile netto è stato negativo per 503 milioni (dai +523 del terzo trimestre 2019). Dal punto di vista patrimoniale, l'indebitamento finanziario netto è salito a 19853 milioni di euro dai 17125 milioni di fine 2019.
Nei primi nove mesi dell'anno la produzione di idrocarburi della società è stata di 1,74 milioni di barili equivalenti al giorno (-6% sull'anno precedente) mentre i prezzi medi del greggio sono risultati in calo nel periodo del 37%.
Sulla base di questi dati abbiamo ridotto al -34% il tasso di crescita dei ricavi atteso nel 2020 e abbassato di 2 punti la stima dell'EBITDA margin (-0,5 punti nel lungo periodo). Per il 2020 prevediamo ricavi a 46,9 miliardi di Euro, un Mol di 7,3 miliardi ed un risultato operativo in rosso per 4,96 miliardi; l'utile dovrebbe essere negativo per oltre 6700 milioni (+735 milioni nel 2021).